Non si può essere attendibili se non si crede nelle proprie menzogne.
Non si…
Non si può essere attendibili se non si crede nelle proprie menzogne.
Sono resistente all’acqua fino alla gola
Non si può essere attendibili se non si crede nelle proprie menzogne.
Prima perdiamo i secondi, poi i minuti, poi le ore, finché non ci cadranno le lancette.
Mi distendo sulle tue parole
aggiusto le vocali dietro la testa
appoggio le consonanti sul comodino
tiro giù gli aggettivi – dormo meglio senza –
mi copro con qualche avverbio.
Intanto cerco di comprendere.
La mia vita? Un falso Perfetto.
Queste vele che sembrano fantasmi addormentati in attesa di un alito di vita che tarda ad arrivare.
Ho lo specchio magico rotto. Parla senza riflettere.
Cercasi navicella spaziale di seconda mano.
I sogni vanno alimentati come il fuoco nel caminetto.
Amo le persone sincere, riescono a essere false al punto giusto.
Ho navigato nella vastità degli oceani seguendo rotte sconosciute.
Ho sofferto la fame, la sete, il sonno, la solitudine.
Ho imparato a interpretare gli eventi atmosferici.
Ho imbrigliato i venti, cavalcato le onde, rincorso le nuvole.
Ho imparato a usare la pioggia e il sole.
Ho tessuto vele, ho impalmato corde.
Ho piegato l’acciaio e trasformato il legno.
Ho separato il sale dall’acqua, la pelle dai muscoli, la carne dalle ossa.
Ho ucciso.
Ho visto gli iceberg, le balene, le orche, gli albatros…
Ho sempre evitato la terraferma e i suoi infidi scogli:
trappole che imprigionano e rendono schiavi.
Ho sempre guardato a prua, là, verso l’orizzonte.
La mia pelle è cotta di sole e di sale. I miei occhi arsi dal mare,
i miei piedi deformi; sempre in cerca di equilibrio.
Le mie mani piagate da mille ferite.
Adesso le mie membra sono stanche…
Ecco! Un’isola.